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I deficit centrali dell'udito raggruppano, da una parte, le sordità centrali dovute a lesioni cortico-sottocorticali che danno luogo a quadri semeiologici noti già da molto tempo (sordità verbale, sordità corticale ed agnosia uditiva) e, dall'altra, disturbi uditivi meno marcati e di identificazione più recente, come alcuni ritardi dell'apprendimento del bambino, alcune sordità dell'adulto nelle quali vi è discordanza con le soglie uditive periferiche che risultano nei limiti della norma (obscure auditive dysfunction), e alcune presbiacusie con interessamento centrale. Queste patologie sono difficili da diagnosticare e richiedono, per essere identificate, test soggettivi ed elettrofisiologici specifici. La diagnosi di tali deficit centrali dell'udito è tuttavia importante da raggiungere per migliorare la gestione dei pazienti, in particolare dei bambini nella fase dell'apprendimento. Le eziologie sono molte e comprendono le patologie ischemiche, emorragiche, tumorali, infettive, degenerative e iatrogene (essenzialmente chirurgiche e radiochirurgiche). Alcune cause nel bambino non sono definibili «statiche», ma correlate ad una desincronizzazione della maturazione delle vie uditive. La diagnostica per immagini funzionale (risonanza magnetica funzionale, magnetoencefalografia, tomografia ad emissione di positroni) rappresenta una possibilità promettente ma di applicazione clinica ancora limitata.
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