Dobbiamo ad Ambroise Paré, nel 1575, la prima osservazione degli effetti delle esplosioni e la descrizione magistrale del «ferito senza ferite», in cui attribuiva le lesioni allo «spostamento d'aria dovuto alla palla del cannone».
La sindrome da spostamento d'aria, o lesione da scoppio, si definisce come l'insieme dei fenomeni biofisici e fisiopatologici, delle manifestazioni cliniche e delle modificazioni anatomopatologiche dovute all'esposizione di un organismo vivente agli effetti di un'esplosione molto forte o di un'onda d'urto di altra origine.
È caratterizzata, nella maggior parte dei casi, da una lesione timpanica che permette di collocare la lesione auricolare da scoppio nel quadro più generale dei «traumi pressori dell'orecchio» (vedi «Traumi acuti dovuti al rumore» 20-185-A-10 dell'EMC). Tuttavia la sindrome da spostamento d'aria può anche avere ripercussioni sulle probabilità di sopravvivenza, da sola o associata a traumi multipli nel paziente in stato di shock, affetto da lesioni devastanti, in cui le difficoltà terapeutiche diventano in tal modo ancora maggiori. L'esame otoscopico sistematico, quindi, è di importanza capitale per una gestione adeguata di questi feriti.
Abbastanza frequente in ambiente militare, la lesione da scoppio può anche essere la conseguenza di un incidente domestico o sul lavoro o anche di un attentato terroristico. |