La roncopatia cronica è una malattia caratterizzata dalla presenza cronica di russamento. Le sue manifestazioni cliniche sono molto variabili. Infatti, sebbene sia stato a lungo considerato una semplice molestia sonora, il russamento può essere uno degli elementi di una malattia potenzialmente grave: la sindrome dell'apnea nel sonno.
Il russamento semplice non è altro che un sintomo che attira la nostra attenzione su entità patologiche diverse e, sebbene non sia facile al giorno d'oggi valutarne la morbilità, ne vengono sempre ricordate le sue conseguenze sociali.
La sindrome dell'apnea nel sonno suscita un interesse crescente in molte specialità medico-chirurgiche. La sua incidenza elevata, le sue complicanze (cardiache, respiratorie, neurologiche) e le sue conseguenze psico-sociali ne fanno un problema di salute pubblica.
La responsabilità di queste apnee nella destrutturazione del sonno, in particolare per la scomparsa delle fasi del sonno «lento profondo», detto di recupero, è ormai dimostrata. Provoca sonnolenza diurna, sintomo cardine da ricercarsi all'anamnesi. L'esame obiettivo deve ricercare alterazioni anatomiche, soprattutto orovelofaringee o retrobasilinguali.
La diagnosi di certezza, spesso orientata da test di screening, è fornita dalla registrazione polisonnografica notturna del sonno.
La conoscenza della fisiopatologia permette lo sviluppo di diversi approcci terapeutici: pressione positiva notturna permanente; trattamento chirurgico, sia della stenosi velofaringea, mediante faringotomia o sonnoplastica, sia della stenosi retrobasilinguale con tecniche sempre più sofisticate che vanno dall'avanzamento della mandibola alle resezioni basilinguali. |