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I mezzi moderni di studio e in particolare l'ecografia, hanno notevolmente aumentato la frequenza teorica dei tumori tiroidei. In realtà, conviene prendere in considerazione solamente i tumori palpabili, il nodulo isolato, i gozzi multinodulari, l'invasione neoplastica massiva.
La difficoltà diagnostica e, di conseguenza, del trattamento terapeutico, si basa sulla distinzione tra tumori benigni e, all'interno di questi, tra tumori funzionanti e non funzionanti, e tumori maligni.
Il quadro clinico permette evidentemente di riconoscere i tumori evoluti, ma la diagnosi precoce, allo stadio nodulare, è praticamente impossibile senza l'analisi istologica, e su questo si basa tutto il problema della gestione e dei controlli di questi pazienti.
A ciò bisogna aggiungere l'esclusione della patologia non tumorale, cioè delle tumefazioni del corpo tiroideo che non possono essere considerate come tumori benché siano tumefazioni. |